L’importanza dell’etica e dell’indipendenza nei revisori legali: garanzia di affidabilità nella rendicontazione di sostenibilità

Nel contesto attuale, dove la sostenibilità aziendale è diventata una priorità strategica, il ruolo dei revisori dei conti assume un’importanza cruciale. I revisori, e i soggetti incaricati di attestare la conformità della rendicontazione di sostenibilità, devono conformarsi a norme e principi di etica e indipendenza, fondamentali per garantire l’affidabilità e l’oggettività delle loro conclusioni. Questo articolo esplora la necessità di etica professionale e indipendenza nella revisione della rendicontazione di sostenibilità, in particolare alla luce delle normative italiane e delle recenti evoluzioni normative.

Il quadro normativo italiano in materia di etica e indipendenza

In Italia, la disciplina che regola l’attività di revisione è contenuta nel D.Lgs. 39/2010, che stabilisce le basi per l’indipendenza e l’obiettività dei revisori. In particolare, l’articolo 10 di questo decreto stabilisce che sia le società di revisione che i revisori individuali devono operare in completa indipendenza dalla società sottoposta a revisione, evitando conflitti di interesse che potrebbero compromettere la loro capacità di operare con scetticismo professionale. Tale scetticismo è un presupposto necessario per garantire controlli appropriati e conclusioni oggettive.

L’importanza di questi requisiti si estende anche all’attività di attestazione della rendicontazione di sostenibilità. Come chiarito nei commi 13-bis e 13-ter dell’art. 10 del D.Lgs. 39/2010, i soggetti attestatori devono rispettare i principi di deontologia, riservatezza e segreto professionale, oltre ai requisiti di indipendenza e obiettività. Tali requisiti si sono arricchiti con il recepimento della Direttiva 2014/56/UE, che ha ampliato la portata delle norme di indipendenza, richiedendo che i revisori verifichino l’assenza di conflitti di interesse sin dalle fasi preliminari all’accettazione dell’incarico di revisione.

Questi principi non si limitano alle revisioni contabili ordinarie, ma si estendono anche all’attestazione della rendicontazione di sostenibilità. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. 125/2024, che ha modificato il D.Lgs. 39/2010, è stato ribadito che i revisori devono rispettare i requisiti di riservatezza, indipendenza e obiettività anche in questa particolare area di attestazione, in linea con i principi etici internazionali elaborati da ordini professionali e istituzioni come il MEF e la Consob.

Codice dei principi di deontologia professionale

Il 2018 ha segnato un passo importante con l’emanazione del «Codice dei principi di deontologia professionale, riservatezza e segreto professionale», noto come Codice Etico Italiano. Questo codice, applicabile agli incarichi di revisione legale, stabilisce un quadro etico che i revisori sono tenuti a rispettare. Sebbene i principi di revisione ISA Italia non trattino specificamente l’etica professionale, le disposizioni relative al controllo della qualità del lavoro di revisione (ISA Italia 220 e ISQC 1) sottolineano l’importanza di mantenere standard elevati in tutte le attività di revisione.

Con la recente determina del Ragioniere generale dello Stato dell’8 agosto 2023, il principio ISA Italia 220 ha subito un aggiornamento che entrerà in vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi a partire dal 1° gennaio 2025. Questi sviluppi evidenziano l’impegno delle istituzioni nel garantire che i revisori operino in un contesto di trasparenza e responsabilità.

L’importanza della riservatezza e del segreto professionale

Un aspetto cruciale dell’attività di revisione è il rispetto della riservatezza e del segreto professionale. I revisori sono frequentemente a contatto con informazioni sensibili e riservate delle società che esaminano. Pertanto, è fondamentale che questi professionisti siano consapevoli delle implicazioni etiche del loro lavoro e mantengano un comportamento riservato. Le normative italiane sottolineano che la violazione di tali principi può compromettere non solo la reputazione del revisore, ma anche la fiducia del pubblico nelle informazioni finanziarie e di sostenibilità presentate dalle aziende.

Conclusioni

In conclusione, l’etica e l’indipendenza dei revisori dei conti sono elementi imprescindibili per garantire la qualità e l’affidabilità della rendicontazione di sostenibilità. La complessità crescente delle norme e delle aspettative sociali richiede che i revisori operino con la massima integrità e oggettività, mantenendo sempre un atteggiamento di scetticismo professionale. Le recenti evoluzioni normative, tra cui il Codice Etico Italia e gli aggiornamenti ai principi di revisione, testimoniano un impegno costante nel rafforzare questi principi.

Nel panorama attuale, caratterizzato da una crescente attenzione alla sostenibilità, i revisori non solo devono dimostrare competenza tecnica, ma anche una forte etica professionale. Solo così potranno contribuire a costruire un sistema di rendicontazione di sostenibilità trasparente e affidabile, in grado di rispondere alle aspettative degli stakeholder e della società nel suo complesso.

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