Il concordato semplificato: una nuova opportunità per le imprese in difficoltà

Con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, il legislatore italiano ha ampliato gli strumenti a disposizione delle imprese in difficoltà economica, dando vita al concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio. Questo nuovo istituto nasce con un’impostazione esclusivamente liquidatoria, accessibile solo in caso di esito negativo del percorso di composizione negoziata. Si tratta di un’importante innovazione nel panorama delle procedure concorsuali, mirata a favorire una gestione più strutturata delle crisi d’impresa.

Caratteristiche del concordato semplificato

Il concordato semplificato si distingue per il suo carattere vincolante e un approccio semplificato rispetto al concordato preventivo ordinario. La procedura è accessibile solo dopo un tentativo infruttuoso di risanamento tramite composizione negoziata, e rappresenta quindi una sorta di ultima risorsa per l’impresa in crisi, obbligata a liquidare il proprio patrimonio per soddisfare i creditori.

L’obiettivo principale del concordato semplificato è quello di realizzare i beni dell’azienda in modo ottimale, con la possibilità di includere offerte d’acquisto dell’intera azienda o di singoli rami, se rappresentano la soluzione più favorevole per il soddisfacimento dei creditori. Tuttavia, tale continuità aziendale è di tipo indiretto, ovvero subordinata alla completa dismissione degli asset, senza che l’impresa prosegua le attività sotto la stessa gestione.

La questione della continuità aziendale

Il tema della continuità aziendale è cruciale per comprendere le limitazioni di questa nuova procedura. Come ha stabilito il Tribunale di Milano in un recente decreto (14 settembre 2023), una proposta di concordato semplificato non può prevedere la liquidazione parziale del patrimonio aziendale. Il concordato semplificato, infatti, richiede l’integrale dismissione degli asset dell’impresa debitrice, impedendo la continuità diretta delle operazioni ma consentendo, in alcuni casi, la continuità indiretta attraverso la cessione a terzi. Questa cessione, però, deve riguardare tutti i beni necessari per la soddisfazione dei creditori.

Nel caso analizzato dal Tribunale di Milano, i giudici hanno respinto un piano concordatario che prevedeva la conservazione di due strutture alberghiere all’interno del patrimonio dell’impresa debitrice, destinate a confluire nel patrimonio di una società controllata a seguito di una fusione. Questa operazione è stata considerata in contrasto con l’essenza liquidatoria del concordato semplificato, in quanto non comportava una dismissione completa degli asset.

Applicabilità analogica delle regole del concordato preventivo ordinario

Un aspetto ancora dibattuto riguarda l’applicabilità in via analogica delle regole del concordato preventivo ordinario al concordato semplificato. La disciplina del concordato semplificato è volutamente sintetica, lasciando in sospeso alcuni interrogativi operativi che la prassi e la giurisprudenza stanno progressivamente chiarendo. Tuttavia, il carattere semplificato di questa procedura invita a una gestione meno formale e più rapida, ma sempre nell’ottica della liquidazione totale del patrimonio dell’azienda.

Un bilancio sul concordato semplificato

L’introduzione del concordato semplificato rappresenta un passo importante verso un sistema concorsuale che predilige la liquidazione rispetto alla continuità aziendale, salvo nei casi in cui la cessione dei rami d’azienda garantisca il massimo realizzo per i creditori. Si tratta di uno strumento che offre flessibilità alle imprese in grave difficoltà, seppur vincolato a un’impostazione rigidamente liquidatoria.

Questo nuovo istituto, se correttamente applicato, potrebbe rivelarsi utile non solo per preservare il valore aziendale a favore dei creditori, ma anche per agevolare un’efficiente allocazione delle risorse economiche e imprenditoriali in contesti di crisi. Tuttavia, per le aziende che aspirano a una continuità diretta, restano altre procedure di risanamento, poiché il concordato semplificato si configura come uno strumento specifico per casi in cui non vi siano possibilità realistiche di recupero.

In conclusione, il concordato semplificato offre alle imprese uno strumento aggiuntivo per gestire le crisi, garantendo trasparenza e completezza nella liquidazione dei beni. Rimane fondamentale che imprenditori e professionisti valutino attentamente le implicazioni e i limiti di questa procedura, assicurandosi che le scelte siano sempre orientate alla tutela del valore aziendale e degli interessi dei creditori.

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