Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per sindaci e revisori legali, chiamati ad adattarsi alle nuove responsabilità introdotte dal D.Lgs. 136/2024, meglio noto come “Correttivo-Ter” al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Con queste novità, il piano di controllo dovrà evolversi per rispondere alle crescenti esigenze di monitoraggio della sostenibilità aziendale e di prevenzione delle crisi.
L’estensione degli obblighi ai revisori legali: una svolta importante
Una delle modifiche più significative apportate dal decreto riguarda l’estensione dell’obbligo di segnalazione anche ai revisori legali. Questo rappresenta un ampliamento delle loro responsabilità, che ora includono non solo la certificazione contabile, ma anche il monitoraggio della solidità dell’azienda.
Il revisore dovrà segnalare i presupposti per l’accesso alla composizione negoziata della crisi nei casi in cui rilevi:
- Squilibri patrimoniali, finanziari o economici gravi, che compromettono la continuità aziendale;
- Indicatori di insolvenza, come l’incapacità di onorare regolarmente i debiti.
L’obbligo di segnalazione non è automatico: si attiva solo in situazioni di crisi conclamata o insolvenza, e la comunicazione deve essere effettuata entro 60 giorni dall’accertamento dello stato di crisi.
La sfida nelle Srl di piccole dimensioni
Nelle Srl senza collegio sindacale, il revisore legale diventa spesso l’unico presidio interno per la rilevazione tempestiva dei segnali di crisi. Questo lo pone in una posizione di grande responsabilità e richiede un approccio proattivo e collaborativo con l’azienda.
Le imprese di piccole dimensioni, infatti, sono spesso meno strutturate e prive di sistemi interni adeguati per monitorare i flussi finanziari o gestire i rischi. In questi contesti, il revisore può fare la differenza implementando:
- Checklist di controllo periodico, focalizzate su elementi chiave come liquidità, margini operativi e capacità di onorare i debiti;
- Dialogo continuo con l’imprenditore, per fornire supporto e sensibilizzare sull’importanza di una gestione finanziaria più attenta.
Gli assetti organizzativi al centro del piano di controllo
Il decreto ha ribadito l’importanza di verificare l’adeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi e contabili delle imprese, richiamando gli articoli 2086 e 2476 del Codice civile. Questo significa che il revisore, insieme al collegio sindacale, deve valutare se l’impresa dispone di strumenti idonei a garantire una gestione efficiente e una tempestiva rilevazione delle criticità.
Alcuni aspetti fondamentali da monitorare includono:
- La presenza di sistemi di controllo interno adeguati a dimensioni e complessità dell’azienda;
- La capacità dell’impresa di elaborare piani finanziari realistici e aggiornati;
- L’esistenza di un sistema strutturato per il monitoraggio di indicatori di crisi, come il rapporto tra debito e patrimonio netto o la rotazione del capitale circolante.
Opportunità di miglioramento per sindaci e revisori
Questi nuovi obblighi possono essere percepiti come un onere aggiuntivo, ma rappresentano anche un’opportunità per valorizzare ulteriormente il ruolo di sindaci e revisori all’interno del sistema aziendale. Per affrontare al meglio questa nuova fase, è essenziale:
- Investire nella formazione continua, per aggiornarsi sulle novità normative e affinare le competenze necessarie a valutare gli indicatori di crisi;
- Collaborare con i consulenti aziendali per garantire un approccio integrato al monitoraggio della sostenibilità aziendale;
- Integrare l’analisi finanziaria con strumenti tecnologici, come software per il monitoraggio dei flussi di cassa o l’elaborazione di scenari prospettici.
Un nuovo paradigma di vigilanza
Le novità introdotte dal D.Lgs. 136/2024 segnano un cambio di paradigma nel controllo societario. Sindaci e revisori non sono più figure puramente tecniche, ma veri e propri partner strategici per le imprese. Il loro ruolo sarà sempre più centrale nel garantire che le aziende non solo rispettino la normativa, ma adottino anche una gestione consapevole e proattiva, in grado di anticipare e affrontare le sfide future.
In definitiva, il 2025 sarà un anno in cui i controllori aziendali dovranno dimostrare tutta la loro capacità di adattarsi, evolvere e supportare concretamente le imprese in un contesto economico sempre più complesso e competitivo.è un aspetto fondamentale del lavoro del revisore legale, in quanto incide direttamente sulla qualità delle informazioni finanziarie presentate in bilancio. Seguendo le disposizioni dell’ISA 501, il revisore assicura che l’informativa sulle rimanenze sia accurata, contribuendo così a rafforzare la fiducia degli stakeholder nei confronti del bilancio d’esercizio.
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