Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 125/2024, la rendicontazione di sostenibilità non è più una scelta opzionale, ma un obbligo che impone un approccio strutturato e rigoroso per tutte le imprese coinvolte. La normativa trasforma radicalmente il modo in cui le informazioni ESG (ambientali, sociali e di governance) devono essere presentate, ponendo l’accento su trasparenza, comparabilità e coerenza con gli standard europei ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
Collocazione integrata nella relazione sulla gestione
Una delle principali novità riguarda la necessità di includere la rendicontazione di sostenibilità all’interno della relazione sulla gestione. Questa scelta, eliminando i report separati, favorisce una visione unitaria delle performance aziendali, integrando le informazioni finanziarie e non finanziarie. Tale approccio non solo migliora la leggibilità per gli stakeholder, ma obbliga le imprese a considerare le tematiche ESG come parte integrante della strategia e della governance aziendale.
Standardizzazione e uniformità: la struttura della rendicontazione
La rendicontazione deve rispettare una struttura suddivisa in quattro sezioni principali:
- Informazioni generali, in linea con ESRS 2, che coprono governance, gestione di rischi e opportunità, strategia aziendale e metriche.
- Informazioni ambientali, che includono dati su transizione climatica, tassonomia europea e obiettivi dell’Accordo di Parigi.
- Informazioni sociali, con focus su impatti relativi ai dipendenti, comunità e altri stakeholder.
- Condotta aziendale, concentrata su etica e conformità normativa.
Questa struttura uniformata facilita il confronto tra aziende e settori diversi, rendendo più efficiente l’analisi da parte di investitori e autorità.
Innovazione digitale e marcatura delle informazioni
Il decreto impone anche la pubblicazione della rendicontazione in formato elettronico elaborabile, compatibile con i sistemi di marcatura digitale. Questo permette un accesso rapido ai dati chiave e ne aumenta la trasparenza, favorendo analisi automatizzate da parte di analisti e autorità di vigilanza. Inoltre, le marcature digitali garantiscono tracciabilità e verificabilità delle informazioni, riducendo il rischio di errori o discrepanze.
Il ruolo cruciale della revisione esterna
Per assicurare la qualità e l’affidabilità dei dati ESG, la normativa prevede la revisione esterna obbligatoria. Questa verifica rafforza la credibilità delle informazioni fornite, elevando il livello di fiducia da parte degli stakeholder.
Implicazioni per le aziende italiane
Questi cambiamenti richiedono alle imprese di adattarsi rapidamente, investendo in competenze specifiche e adeguando i processi interni. Gli organi sociali e i revisori sono chiamati a un ruolo di maggiore responsabilità, garantendo che la rendicontazione di sostenibilità non sia solo un adempimento normativo, ma uno strumento strategico per il successo aziendale a lungo termine.
La nuova normativa non rappresenta solo un vincolo, ma un’opportunità per le imprese di allinearsi agli standard internazionali, valorizzando il proprio impegno in materia di sostenibilità e aumentando la propria competitività sul mercato globale.
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