Con l’introduzione dell’articolo 25-bis del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Ccii), operata dal Dlgs 83/2022 e successivamente integrata dal Dlgs 136/2024, il legislatore ha costruito un sistema organico di incentivi fiscali destinato alle imprese che accedono in modo tempestivo alla composizione negoziata della crisi.
L’impianto normativo rappresenta una delle innovazioni più rilevanti della riforma della crisi: per la prima volta le misure tributarie non hanno soltanto funzione di sostegno finanziario, ma assumono un chiaro valore di politica legislativa, con l’obiettivo di modificare i comportamenti degli imprenditori e incentivarli a non procrastinare l’emersione della difficoltà economico-finanziaria.
Quattro livelli di premialità fiscale
L’articolo 25-bis prevede un sistema a gradini, calibrato su più misure:
- Riduzione al tasso legale degli interessi sui debiti tributari durante le trattative della composizione negoziata (comma 1).
- Applicazione della sanzione ridotta al 10% per specifiche violazioni tributarie (comma 2).
- Dimezzamento di sanzioni e interessi pregressi sui debiti fiscali inseriti nel percorso (comma 3).
- Rateazione straordinaria fino a 120 rate mensili per i tributi non ancora iscritti a ruolo (comma 4).
Si tratta di misure che, se correttamente utilizzate, possono alleggerire sensibilmente il carico fiscale dell’impresa in crisi, aumentando la sostenibilità dei piani di risanamento.
La centralità della tempestività
Il presupposto cardine per accedere ai benefici è la tempestività dell’iniziativa imprenditoriale. L’imprenditore deve muoversi in presenza di specifici indicatori patrimoniali ed economici (debiti retributivi, fornitori insoluti, superamento degli indici CNDCEC).
Il legislatore ha dunque trasformato un concetto che nel Dlgs 14/2019 era espresso in termini negativi (“indici di intempestività”) in un criterio positivo e proattivo, premiando chi agisce con tempestività e rigore.
Questa impostazione conferma la logica di un sistema di premialità condizionata: i benefici non sono automatici, ma si ottengono solo se l’imprenditore avvia il percorso in modo corretto e documentato.
Benefici sì, ma solo con esito positivo
Elemento qualificante del nuovo impianto è che i benefici fiscali non sono garantiti a prescindere, bensì subordinati all’esito della composizione negoziata.
- Gli interessi ridotti al tasso legale e la riduzione delle sanzioni al 10% spettano solo se la composizione si chiude con una delle soluzioni consensuali dell’art. 23 Ccii (contratti con i creditori, moratoria, accordi attestati di risanamento, accordi di ristrutturazione).
- Il dimezzamento di sanzioni e interessi pregressi, invece, si applica anche se l’esito porta a un concordato semplificato o preventivo.
- Sono escluse dal perimetro: liquidazione giudiziale, liquidazione coatta, amministrazione straordinaria e sovraindebitamento.
In questo modo il legislatore ha voluto incentivare soprattutto i percorsi stragiudiziali e negoziali, dove la responsabilità e l’iniziativa dell’imprenditore hanno un peso determinante.
Implicazioni per i professionisti
Il nuovo articolo 25-bis ha un impatto diretto anche per i commercialisti, revisori e consulenti aziendali, chiamati ad assistere le imprese nella valutazione di accesso e nella gestione operativa dei benefici. In particolare:
- sarà fondamentale verificare e documentare la tempestività dell’accesso, anche tramite certificazione dell’OCRI;
- occorrerà monitorare attentamente i rapporti con l’Amministrazione finanziaria e l’agente della riscossione per la corretta applicazione delle riduzioni;
- andrà valutata la sostenibilità dei piani di rateazione fino a 10 anni, evitando che si trasformino in un rinvio insostenibile del problema.
Conclusioni
Le misure premiali fiscali introdotte dall’articolo 25-bis Ccii rappresentano un passo avanti nella logica di prevenzione della crisi, spostando l’asse da un approccio “emergenziale” a un sistema strutturato e premiale.
Per gli imprenditori costituiscono un’opportunità concreta di alleggerire il peso fiscale e favorire il risanamento; per i professionisti, invece, diventano terreno di consulenza strategica, richiedendo competenze interdisciplinari tra diritto societario, fiscale e gestione della crisi.Il successo di questo sistema dipenderà dalla chiarezza interpretativa delle regole e dalla capacità dei professionisti di guidare le imprese verso un uso consapevole e tempestivo degli strumenti offerti.
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